La geometria simbolica dei giardini persiani

Il simbolo del numero 4, rappresentante i quattro elementi sacri, il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra, ha origini molto antiche. 
Per gli antichi Persiani il mondo era diviso da una croce in quattro parti, con al centro una sorgente. Queste erano le origini del CHAHAR BAGH, il giardino persiano, diviso in quattro (chahar) parti, e del cortile islamico, arricchito da una fontana centrale e racchiuso all’interno di mura.
Questi cortili, di forma rettangolare o quadrata, erano presenti sia nei palazzi del califfo  sia nelle case semplici, nei bazar, nelle moschee e nelle madresse (scuole teologiche).
Questo piano onnipresente descriveva l’unità, l’ordine e la serenità di uno spazio chiuso, centrato sul dono divino dell’acqua.

La rigorosa geometria era temperata da vari alberi di modesta altezza, che conferivano l’atmosfera di pace e serenità.

Ogni elemento costituente il giardino persiano aveva una funzione allegorica: ogni pianta la sua simbologia. Ad esempio il cipresso rappresentava l’eternità e poeticamente la bellezza femminile.