Ferdusi e il Libro dei Re

Durante l’era Samanide (874-998 A.C) e la dinastia Ghaznavide , le corti erano rallegrate e deliziate dal genio del famoso poeta Ferdusi, nato nella provincia del Khorasan.

Ferdusi intraprese la grande opera di comporre in versi la storia delle vite dei re e degli eroi dell’antico Iran, un lavoro che impiegò trenta lunghi anni ad ultimare.

Era il famoso Shah-nameh o Libro dei Re, l’epica iraniana, e uno dei capolavori della letteratura mondiale.

Ferdusi, già vecchio e debole, intendeva dedicare il libro al Sultano Mahmud, all’apice del suo potere e fama, ma sfortunatamente il sultano non apprezzò il costante elogio del coraggio, della grandezza e cavalleria dei re ed eroi iraniani nel libro di Ferdusi. Così il vecchio poeta deluso lasciò la corte e ritornò al suo villaggio. La leggenda narra che più tardi il sultano rimpianse di aver deluso il poeta e gli inviò 60,000 dinari con una carovana reale. Ma quando la carovana entrò nel villaggio di Tus, attraversando la porta di Rudbar, il corpo di Ferdusi stava attraversando la porta di Rizan verso il cimitero.