La Persia è stata un tempo il luogo di collegamento tra il lontano Oriente e l’Occidente, ha visto popoli migrare ed eserciti marciare sui suoi grandi altipiani, tra il Mar Caspio e il Golfo Persico: un’autostrada dei popoli, dove si sono incontrate le civiltà.
Il clima della Persia è peculiare come la sua posizione, meridionale come latitudine, ma fresco o freddo sulle sue alture sopra il mare. Il paese è dominato da picchi nevosi e in gran parte deserto, ma dove i corsi d’acqua portano fertilità, prima di finire in laghi salati o svanire nella sabbia, offre oasi deliziose. E’ la terra delle rose e degli usignoli, dei profumi e delle canzoni e i suoi giardini hanno dato il nome al paradiso. Le oasi incantate spiegano tutto il lato voluttuoso della civiltà iranica, mentre le aride montagne hanno spinto a valle uomini di limpida morale e grandi virtù.
Molto probabilmente tra il XV e il XII secolo a.C. i flussi di genti che transitarono sugli altipiani iraniani furono di origine Aryana e composti da numerose tribù, le maggiori delle quali, i Medi e i Persiani, assorbirono le popolazioni native, furono inizialmente soggiogati dai loro vicini più avanzati, i Semiti, ma li sottomisero a loro volta in seguito, divenendo essi stessi conquistatori. Crearono così il primo vasto impero sulla Terra.
Sotto tre diverse dinastie successive, l’impero sviluppò così una civiltà composita in cui l’Egitto, l’Assiria, la Fenicia, la Caldea, la Grecia, l’Africa e l’Europa introdussero nuovi e vari elementi, pur mantenendo un proprio carattere e le proprie essenziali caratteristiche. Ricevendo molto dall’esterno, l’individualità collettiva assimilò ciò che prese in prestito e, vittoriosa o vinta, continuò ad esercitare la propria influenza in virtù della sua natura interiore.
Nella storia del mondo la Persia è un fattore di reale importanza, sia perché ha contribuito alla fusione dei popoli, sia perché ha aggiunto valore allo sviluppo del pensiero logico dell’umanità.
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